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VIAGGIO OTTOBRE-NOVEMBRE 2014

Questo viaggio di fine Ottobre inizio Novembre è stato effettuato con l'amico di sempre Luigi, chiamato da me scherzosamente il dentista che ringrazio per la sua disponibilità e amicizia, e da nuovi amici, Germano abile pescatore dalle innumerevoli esperienze, ora approdato definitivamente alla pesca in mare, esperto di vertical jigging e spinning, Stefano il più giovane sempre attento con tanta voglia di apprendere e pronto a misurarsi con i pesci tropicali, Mauro con la Moglie Natalia, non espertissimo nella pesca ma in questo viaggio avrà delle belle emozioni riuscendo a catturare il pesce della vita (sino al prossimo più grande hahahahahaha) che per noi malati di pesca non arriverà mai.
Io aspetto all'Havana e arrivati gli amici, il giorno seguente ci dirigiamo subito a Remedios nella nuova casa di Junay base delle nostre scorrerie di pesca.
 Decidiamo subito  di uscire con la barca  visto l'avvicinarsi di un fronte freddo previsto per il nostro terzo giorno di soggiorno, non effettuiamo delle eclatanti catture solo Germano si distingue con un bella ricciola di circa 25 kg. ma esce un bel tonnetto albacora, una discreta cerniotta alcune sierra e pargo peschiamo sia nel profondo a 80 mt.  sia a 35 mt. dove con l'inciku Trabucco riesco a catturare qualche pargo, probabilmente il posto è troppo allo scoperto e l'altezza non è quella giusta nel giorno seguente si proverà a altezze più profonde dai 90 ai 130 mt. in buche antistanti la costa più riparate per questo periodo abbastanza instabile
Purtroppo io dovrò rinunciare per la mia recente operazione, non avendo ancora recuperato la migliore condizione fisica, due giorni in barca consecutivi sono troppi.









Prese le misure dopo la prima uscita, come più volte succede al Cayo, nella seconda  alla quale purtroppo non partecipo i ragazzi trovano il posto giusto, pescando a pochi chilometri dalla marina in un posto più riparato calano il loro jig dai 120 ai 90 mt. ed è strike un sussegguirsi di catture di pesci di qualità,  tonni albacora, ricciole, parghi e uno squaletto, Germano è ancora il mattatore della giornata realizzando più catture, ma Luigi, Stefano e Mauro non sono da meno e totalizzano una trentina di catture interessanti, purtroppo non tutte documentate perchè il fotografo ufficiale (io) era rimasto a casa e non tutti nei momenti intensi di pesca riescono a mollare la canna per fare delle foto.







Purtroppo trovato il posto giusto il terzo giorno come previsto arriva il fronte frio, come lo chiamano i cubani inizia ad agitarsi il mare e arriva un fastidioso vento dal nord che non ci permette di uscire in barca.
Per nulla scoraggiati iniziamo a battere il terraplen da terra, nostra ancora di salvezza in caso non si possa uscire in barca, nel pomeriggio della prima giornata ho due abboccate incredibili la prima incontenibile con 250 mt. di trecciato fuori non riesco a fermare il pesce, e il filo mi sta per terminare, costretto a chiudere la frizione il mio 60 libbre si spacca, e il pesce se ne va con l'ultimo artificiale Dozer fornitomi da Trabucco.
Non mi perdo d'animo rifaccio il terminale e metto un bianco testa rossa al primo lancio un altra incredibile abboccata non gli mollo filo cerco di recuperare ma a un certo punto non sento più niente, recupero e vedo che il pesce si è portato via un anello con l'ancoretta.
Cambiamo posto e sono ancora io ad aprire le danze un bel carangide scatenato alla fine viene domato  e portato a riva anche gli altri cominciano a pescare recuperando diversi pargo ma è verso la sera che catturamo parghi addentati da grosse cubere o tranciati in due da squali.





Nei giorni successivi cambiamo strategia per catturare i grossi predatori, che con la luna piena, per me mangeranno all'alba e al tramonto come sempre ma anche quando la luna già alta si specchia nell'acqua, dando ai nostri artificiali forma e colore oltre alle vibrazioni che emettono nel recupero, sacrifichiamo tante ore di sonno ma il successo arriva presto, grossi predatori ci stracciano fili e portano via i nostri artificiali, ma anche noi raccogliamo dei bei successi, è Luigi ad aprire le danze con una grossa cubera seguito da una doppietta di  Germano e una catturata da me in totale nelle nostre battute ne catturiamo 15 di cui 4 di notevoli dimensioni, con contorno di 2 bei tarpon di Stefano.





Ma la vera sorpresa arriva da Mauro, il novizio, che cattura il pesce più grande della nostra battuta sulla terraferma, cattura un Tarpon gigantesco di circa 1,80 mt. che non entra nel mio guadino essendo il doppio del diametro dello stesso, dopo un furioso combattimento il tarpon viene domato e Mauro prende il pesce della vita.


Sicuramente una moltitudine di pescatori avrebbe fatto un viaggio anche solo per prendere un pesce del genere, ma le nostre battute mattutine e serali ci regalano parecchie catture di dimensioni minori, ma sempre divertenti, perche al Cayo anche piccoli pesci sono aggressivi e in grado di attaccare rapala delle loro stesse dimensioni.



Abbiamo perso parecchie ore di sonno ma ne è valsa la pena, ognuno di noi ha avuto il suo momento di gloria, del resto il detto chi dorme non piglia pesci è la pura verità per noi pescatori. Nel frattempo il tempo si è rimesso al bello e concludiamo le nostre scorribande da terra per dedicarci ad un ultima uscita in barca.
L'allegra compagnia parte di buonora e ci prepariamo a malincuore alla conclusione del nostro viaggio, il mare è stato agitato per parecchi giorni e il fondo probablmente è ancora sporco, andiamo diretti sul posto in cui ricciole e tonni albacora di taglia la facevano da padroni, ma no troviamo la stessa mangianza dell'ultima uscita, ma concludiamo bene con discrete catture  la nostra ultima battuta per quest'anno. Ringrazio gli amici Luigi, Germano, Mauro e Stefano della piacevole compagnia nelle nostre scorribande di pesca.