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VIAGGIO APRILE 2012

La prima giornata di pesca di questo viaggio, anche se non la più pescosa è stata per me la più allegra e giocosa, finalmente il mio carissimo amico e giornalista del settore spinning, Giorgio Montagna, si è deciso a venire a pescare al Cayo S. Maria, a provare
questo meraviglioso posto che gli ho tanto decantato, già presente da alcuni giorni prima del mio arrivo, nonostante il tempo avverso, Giorgio si è reso conto delle immense potenzialità di questo posto nella pesca a spinning e a verticaljigging, riusciamo ad organizzare una allegra comitiva con gli amici, Antonio, Gianni, e i due Luigi, per un uscita di quattro ore per la pesca a vertical, già dai primi minuti la giornata anche se non delle migliori ci regala discrete catture,  sempre presenti gli spietati barracuda che fanno strage delle nostre esche, ma riusciamo a catturarne quattro.







Nonostante la giornata avversa, il morale è decisamente alla grande, mi ritorna in mente quando pescammo a Boavista in pieno oceano su un guscio di noce in legno e Giorgio mi diceva, ma Mauri sono normali queste onde, e io gli dicevo si Jo tranquillo siamo con gente del posto, ma in realtà mi sembrava di essere protagonista del film "La tempesta perfetta".
Pescare con Giorgio è sempre uno spasso, negli ultimi minuti di pesca  si inventa una gara per stabilire il migliore della giornata, e  dichiara un improbabile cattura per la pesca al tonno che farà su un fondale di cento metri, dopo tre calate andate a vuoto, è strike, non mi resta che prendere la macchina e scattargli qualche foto, la sorpresa è che a galla, viene proprio un bel albacora, il gruppo lo incorona veggente, e vincitore della giornata.




Il tempo di salutare gli amici di sempre, che partiranno per altre destinazioni, con una grande festa di compleanno dell'amico Antonio, peter pan dall'età indefinita, e dal sorriso accattivante innamorato di Cuba e della pesca, chiamato dalla gente del posto "Il Cubano" ora è arrivato il momento di cominciare a pescare sul serio.



Resto a pescare con i due dentisti, simpaticamente da me chiamati per la loro professiome. Luigi De Marco è di Sulmona presidente e guida di pesca dell'associazione ASD GIANTPIKE (www.giantpike.net) Luigi di Roma, ha pescato per la prima volta in vita sua l'anno scorso, ed è subito rimasto affascinato da questa passione, e da questi luoghi.
Per la pesca sui ponti, non è ancora il momento buono, abbiamo un quarto di luna crescente, ora il momento è buono per quelli che pescano con pezzi di pesce e gamberi i nostri artificiali sarebbero innefficaci in una notte buia, preferisco in questi giorni sfruttare le uscite in barca e più avanti, quando ci avvicineremo alla luna piena srutteremo i ponti alla sera dopo il tramonto, e nella prima ora prima dell'alba e per un ora dopo l'alba.
Come sempre consiglio a tutti otto ore di pesca con la barca, l'esperienza mi ha insegnato che una mattinata insipida si può trasfornare nella prima ora del pomeriggio in una giornata ricca di catture, e quando trovi il posto giusto e ci ripassi più volte il divertimento è assicurato, sembra incredibile ma sembra che i pesci abbiano un orario in cui la loro attività e più frenetica e in alcuni orari siano quasi fermi in attesa, ho notato che al Cayo la giornata di pesca di solito da buoni frutti nelle prime due ore di pesca, poi il pesce si ferma, poi dalle 12,00 - 12,30 sino alle 13,30 è uno stillicidio di catture, per poi fermarsi incredibilmente sino alle 15,00 con un inizio che và sempre in crescendo sino alle 16 - 16,30 l'orario in cui non vorresti mai tornare, perchè catturi a raffica, ma purtroppo il tempo è scaduto.









Centrato in pieno l'obbiettivo di Luigi il neofita, anche lui come noi effettua abbondanti catture, ma sopratutto cattura barracuda tanto che un giorno lo incoroniamo re della Picua (Barracuda)

Incentivato da tante catture, decido di sperimentare la mia famosa manghera, a vertical jigging, vi domanderete la manghera a vertical jigging ???  Si la manghera a vertical,  alzo leggermente l'ultima ancoretta e nell'ultimo anello della catenella inserisco un piombo a goccia da surf casting da 200 gr. fluorescente verde, ora la mia manghera pesa circa 260 gr. solo a vederla già capisco che il primo barracuda che passerà di li sarà irresistibilmente attratto, lancio e la mia manghera, è in proiettile che raggiunge il fondo  in un istante, provo due o tre calate sul fondo, nulla, comunque non fa un grande attrito con la mia canna potente si manovra benissimo, ora provo più a galla se è gradita dal nostro barracuda, dò degli strappi verso l'alto per farla muovere un pò ed è subito strike, come volevasi dimostrare a galla arriva un bel barracuda, la mia certezza è stata confermata, ma essendo avverso al barracuda a vertical, vuoi per lo stillicidio di artificiali ,in questa vacanza una ventina persi per i loro affilati denti, evito sempre di giggare negli ultimi metri e non continuo anche perchè il risultato è scontato.




Girano a galla delle grosse lampughe, anche da due metri, sono le più grosse che ho visto al cayo, lanciamo d'istinto il vertical, solo una lo punta decisa, ma nel monento decisivo lo scarta, proviamo a fare un po di traina per vedere se la velocità dell'artificiale e di stimolo, trainiamo con pesci colorati e dei Kona, i risultati sono i soliti barracuda e la perdita di un atificiale in un momento di distrazione anche se armati di terminale in acciaio il solito barracuda ha mancato l'esca e sicuramente ha preso il filo, visto i risultati infruttuosi torniamo al nostro vertical, abbandonando la pesca alle lampughe, dopo varie giggate sul fondo mi fermo a 15 metri per un attimo di pausa, e qui sento una tremenda botta e il pesce passa come un razzo sotto la barca, è incontenibile in un attimo mi sfila 200 mt. di filo, grido a Felix il capitano accendi il motere e inseguilo, mi rimanevano solo 75 metri di filo e a poco a poco riesco a riavvolgere, mi sento sicuro perchè questo vertical è montato oltre che con un buon amo anche con una grossa ancoretta ovner, il pesce viaggia per 10 minuti a una velocità pazzesca e ad un tratto non sento più nulla, recupero e quello che ritorna è un vertical a forma di boomerang, piegato in modo pazzesco, ma la cosa incredibile e che era talmente sfibrato che sembrava di gomma e non più di metallo, controllo il filo di acciaio degli ami, non era minimamete piegato, penso che il pesce che sicuramente per la velocità con cui nuotava, poteva essere una grossa lampuga, teneva il gig serrato nella bocca senza essersi impigliata negli ami, e quando si è stufata ha mollato la preda.


Una buona giornata  è stata anche quella delle cernie dove ne catturiamo ben nove di cui 5 ne cattura Luigi con un artificiale rosa e bianco particolarmente gradito a questo genere di pesci, dall'ecoscandaglio peschiano dai 40 a 50 metri, e Luigi trova un punto ricco di cernie e totalizza una cinquina di begli esemplari, io dal canto mio non mi faccio pregare e nella giornata catturo 10 pesci di degno rispetto di cui tre belle cernie, finiamo la giornata tenendo 19 pesci, gli altri li rilasciamo anche perchè il pozzetto era stracolmo, per un totale ci circa 150 kg. per la felicità di marinai e amici che divideranno il pesce.



Iniziamo la pesca dai ponti, nella prima giornata è proprio Luigi il neofita a darci una sonora lezione, nella mattinata io e Luigi catturiamo solo dei parghetti di piccole dimensioni, ma Luigi memore dell'esperienza dell'anno precedente che gli ha insegnato molto, mette un bel pesciolino rosato e bianco colori graditi al pargo, dotato di una buona paletta, e lascia uscire  in scia alla corrente 240 mt. di  filo, dopo pochi metri di recupero è subito strike, dalle ripetute fughe si vede subito che è un pesce di ottime dimensioni, dopo una decina di minuti il pesce cede, è un bellissimo pargo che surclassa le nostre piccole catture.

Nelle altre giornate, dove facciamo delle puntate al ponte alla mattina e alla sera, è un ripetesi di catture, alla mattina grossi tarpon attaccano l'esca ma o si slamano o spaccano il nostro terminale, sono veramente indomabili, e noi non li peschiamo troppo convinti, perchè il tarpon è un pesce coriaceo nel combattimento, ma troppo delicato per prenderli da sotto le rocce del ponte, per poi rilasciarli, gli arrecheremo danno.
Ci dedichiamo a pesci meno delicati come cubere, pargo, jack crevalle, per la prima volta catturo anche una cernia di piccole dimensioni, le giornate scandiscono con buone catture è con il solito stillicidio di artificiali dove i pesci non riusciamo neanche a vederli, sicuramente le foto di questo reportage non rendono merito a tutte le nostre catture, ma da buoni pescatori capirete che è difficile lasciare l'impugnatura  della canna, per imbracciare una macchina fotografica.